Prima di iniziare con il recap del mese, sì, ho pubblicato un libro. La mia prima raccolta di racconti edita da L’Erudita. Ne trovate una scheda completa qui.
“La sua bellezza era inesprimibile e, come altre volte, Aschenbach sentì con dolore che la parola può, sì, celebrare la bellezza, ma non è capace di esorimerla.”
Rimasto vedovo, Gustav Aschenbach sente il bisogno improvviso di partire, fino ad approdare a Venezia. Qui scorge il giovane Tadzio, un quattordicenne che gli ricorda gli ideali di bellezza greca, rimanendone folgorato.
Durante tutto il suo soggiorno la sua vita ruota ossessivamente attorno alla figura di Tadzio, simbolo sia del canone di bellezza ellenica sia della gioventù svanita, nonché oggetto di impulsi omosessuali che il protagonista non sapeva nemmeno di possedere in latenza.
Più che un romanzo, è un racconto lungo. Un racconto che con meno di cento pagine (e infatti è un premio Nobel) riesce a esprimere la dicotomia umana, sull’inconciliabile dissidio interiore tra Eros e Thanatos, tra lo spirito apollineo e quello dionisiaco, il tutto mentre sulla città incombe la presenza inquietante del colera, ossia la morte che aleggia costantemente mentre gli uomini si interrogano sui propri sentimenti.
“I suoi occhi erano, come dire, potenti. Fu quello l’aggettivo che mi venne in mente allora, un aggettivo che evidentemente non nasceva dall’impressione reale che i suoi occhi lasciavano nell’aria, sulla fronte di chi riceveva il suo sguardo, una specie di dolore fra le sopracciglia, ma non trovo aggettivo che funzioni meglio. Se il suo corpo tendeva, come ho detto, a una rotondità che gli anni avrebbero finito per concedergli pienamente, i suoi occhi avevano qualcosa di affilato, di affilato in movimento.”
Raccolta di 13 racconti del celeberrimo scrittore cileno.
I racconti, seppur variegati, trattano delle tematiche fondamentali. Innanzitutto la solitudine, in quanto si narrano le vicessitudini di personaggi (spesso senza nominarli) che vagano, solitari, talvolta in modo indefinito.
Altro tema di spicco è la condizione dell’emigrato, racconti di chi si trova lontano dalla propria terra e del difficile rapporto con l’ambiente straniero, sulla difficile condizione dell’esule.
Non manca, ovviamente, l’ingrediente surreale, una delle firme tipiche di Bolano a quanto pare, e lo si riscontra soprattutto nel racconto che dà il titolo alla raccolta. E vi giuro che alla prima lettura non avevo capito che narrava di un calciatore reso prigioniero e seviziato da una sua ammiratrice (fun fact: ah, perché sì, anche gli uomini possono essere vittima di stupro).
Bolano fa parte di quella straordinaria schiera di scrittori (come Borges, Cortazar, ecc.) a cui bisogna prestare particolare attenzione durante la lettura. Non ci si può abbandonare semplicemente al piacere di leggere, bisogna stare attenti a non perdersi nei meandri, a non smarrire la strada dove ci vogliono condurre, e soprattutto a intuire il non detto, quella parte occulta a cui vogliono tendere.
Il cosmo della mente di Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato
“Con noi, col nostro complesso cervello e i suoi neuroni, l’Universo si è destato dalla propria incoscienza e, almeno qui sul pianeta Terra, ha cominciato a riflettere su se stesso e a farsi raccontare dagli uomini di scienza l’affascinante storia della sua nascita e della sua lunga vita.”
Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato, il più importante genetista italiano e il direttore del Laboratory for High Energy Physics e dell’Albert Einstein Centre for Fundamental Physics di Berna, nonché, presso l’ateneo della capitale, docente di fisica delle particelle elementari, “dialogano” sulle origini dell’universo, sulla coscienza umana, fino ad arrivare alle ultimissime scoperte scientifiche.
Con una scrittura priva di orpelli e tecnicismi, Il cosmo della mente permette non solo agli appassionati e agli studiosi della materia, ma anche ai profani e semplici curiosi, un’immersione totale attorno tutto ciò che ci circonda.
Queste due menti brillanti riescono, muovendosi tra il territorio del conosciuto e tra i confini dell’ignoto, a far appassionare e a farci interrogare sull’infinito e sui limiti dell’uomo.
Ringrazio Il Saggiatore per avermi omaggiato con una copia del libro.
Antonio, classe '93, nato a Napoli. Dalla mia città natale ho ereditato l’ironia, la voglia smisurata di pizza e un certo caos interiore. Anche esteriore, se vedeste la mia scrivania.
Studio Giurisprudenza in quel di Salerno. Passo il tempo tra caffè, libri e serie tv. Rimuginatore seriale a tempo perso. Non si tratta di “ci sei o ci fai”, è che sono altrove.
Vedi tutti gli articoli di Antonio Lombardi